Piccolo elogio del deserto e di coloro che lo vivono
Collana: Piccola filosofia di viaggio
La sabbia del Sahara sussurra sul fianco delle più alte dune, che siano vive, isolate, raggruppate in erg, ocra, bionde o rosse. E mentre il vento le accarezza, le innalza e distrugge, i pozzi e i palmeti, le cavità rupestri, gli accampamenti e le carovane di cammelli cantano la memoria dei popoli del deserto. Il loro universo, aspro ma in contatto continuo con la natura, permette di riconsiderare il nostro rapporto con essa, di formulare una risposta ai mali che la assillano e la rovinano. Il deserto ci riconduce anche alla nostra natura e ai nostri bisogni primari: provare la sete, il caldo e lo sforzo. Prendere parte a una spedizione sui dromedari, bere il tè al bivacco la sera e ascoltare il mormorio delle dune, significa entrare in comunione con il tempo e con il mondo.
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