
In libreria “Istria sui sentieri delle orchidee” di Loris Dilena e Diego Masiello
Scoprire alcune aree naturali dell’Istria, penisola tra Italia, Slovenia e Croazia che abbraccia l’Alto Adriatico, dal Golfo di Trieste a quello del Quarnero, tramite le orchidee spontanee.
È questo lo scopo della nuova guida Istria sui sentieri delle orchidee edita da Ediclo Editore nella collana Escursionismi, che ha visto la collaborazione dell’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata di Trieste.
All’interno della guida si trovano 10 itinerari, da percorrere a piedi o in bicicletta, alla scoperta delle oltre 70 specie di orchidee spontanee, anche endemiche, presenti in alcune aree dell’Istria. La guida è corredata da immagini e schede di identificazione di base per una scoperta ancora più consapevole.
La prima presentazione ufficiale si terrà il:
7 marzo 2025
ore 17:30
presso la sede dell’IRCI, Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, in Via Duca d'Aosta 1 a Trieste.
I percorsi iniziano dai colli di Muggia, per passare poi al ciglione carsico, affiancando sulle falesie di Popecchio/Podpeč un’antica torre d’avvistamento. Si prosegue nel Carso di Buie/Buje tra vaste campagne, praterie umide protette e resti di mulini ad acqua e case abbandonate. Tra i castelli medievali e i territori di Valle/Bale e Sanvincenti/Svetvinčenat, spuntano il Monte delle Forche e l’area boscata del Tondolon con la sua celebre chiesetta a picco sulle rocce. Poi a sud, l’area protetta sul mare di Capo Promontore/Premantura tra impronte di dinosauri e fragranze mediterranee che si ritrovano ancora nei boschi di leccio di Sissano/Šišan, attorno alla fortezza del Monte Madonna. Si passa ai Monti dei Caldiera e ai pascoli profumati di Fianona/Plomin e ancora più in su, alle falde del Monte Maggiore/Učka, nel paesetto più elevato dell’Istria, dove lavorano gli ultimi pastori e casari. Dalla costiera liburnica si segue un’altra salita sui vecchi pascoli dalle poche case di Sant’Elena/Sveta Jelena fino a un avveniristico bivacco-osservatorio. Infine un tuffo nelle faggete della Ciceria, ai bordi del Bosco di Apriano/Veprinac, regno indiscusso dei grandi mammiferi.
Gli itinerari proposti sono tutte aree di grande pregio naturalistico, alcune protette dalle rete europea Natura 2000 che necessitano di un atteggiamento di salvaguardia e rispetto sia da parte di chi ci abita, sia di chi le frequenta solo occasionalmente.