classe 1995, cresce e corre sulla sua bici a Roma. Si laurea in Letteratura italiana contemporanea alla Sapienza, crede fermamente alla necessità di sorridere a pedoni e motorizzati. Ama Virginia Woolf, ha partecipato alla prima traduzione italiana degli Adagia di Erasmo da Rotterdam (Bompiani, 2013), ha scritto molti incipit di romanzi e racconti e una fiaba per bambini, che riposa in copia unica sulla scrivania di camera sua. Non smette di spiegare ai suoi amici che la bici in città è una scelta di pigrizia, e quando la sua dueruote si graffia o sbatte, la accarezza subito dopo, perché le vuole bene.