Novità in libreria: Ciclopedia balcanica

Un amore da inseguire, un’estate balcanica, una bici pieghevole e una ciclista senza radici che decide di partire. Con sé ha poche cose: una tenda, due zaini e Draga, la sua bicicletta senziente, che le parla, la guida, la contraddice. 

Con Ciclopedia balcanica, Carla Alexia Dodi firma un diario di bordo emotivo e spiazzante: un racconto di viaggio pieno di incontri inattesi, episodi al limite del surreale, storie d’amore sospese, riflessioni leggere e profonde sulla libertà, il desiderio, la fiducia nell’altro e nel mondo. 

Attraversando Romania, Bulgaria e Grecia nell’anno in cui il mondo si stava appena riprendendo dalla pandemia di Covid-19, l’autrice ci racconta una protagonista impulsiva, ironica, nomade per vocazione. Dorme dove capita, si fida del proprio istinto, va dove la porta il caso. Non cerca i luoghi: si lascia trovare. E ogni incontro è un viaggio nel viaggio. 

Il filo conduttore non è la geografia, ma il movimento: la narrazione procede per tappe e flash, mentre ogni luogo attraversato risveglia qualcosa – un ricordo, un volto, una mancanza. La protagonista, del resto, non ha radici: se le costruisce nei posti che visita e poi le vive nel racconto. La sua identità è fatta di spostamenti, attraversamenti, ripartenze. Viaggiare è per lei una forma di (r)esistenza, una risposta alle incertezze della disoccupazione; raccontare è il modo per trattenere e rielaborare la traccia di ciò che accade. 

Ma la vera eroina del libro è Draga, la bici pieghevole che attraversa i Balcani per cinquanta giorni (e notti). Non è solo un mezzo di trasporto: è un’interlocutrice, una confidente, una voce interiore che prende il sopravvento. Una compagna di viaggio a cui affidare paure, dubbi e sogni.