Piccolo viaggio sentimentale dentro quel che cancella e svela
Collana: Piccola filosofia di viaggio
La collana «Piccola filosofia di viaggio» invita Gino Cervi, giornalista, scrittore e, in particolare, “meccanico dei libri”, a indagare intorno a quel che di materiale o di immateriale si rivela, nascondendosi, dentro la nebbia, una delle più potenti macchine letterarie per immaginare il mondo.
Cosa succede se uno nasce dentro la nebbia? Cioè proprio in un posto dove la nebbia si “produce in serie” – ore, giorni, settimane – ed è da sempre una presenza familiare, quasi parentale, una vicina di casa, anche un po’ invadente, dentro la quale uno non può fare a meno di imbattersi appena apre la porta. La nebbia, però, bisogna conoscerla, e mica per evitarla. Chi pensa che sia semplicemente un fenomeno atmosferico, si sbaglia di grosso. Così come per gli eschimesi la neve è un mondo, chi nasce dentro la sua “fabbrica” sa bene che c’è nebbia e nebbia. E poi, la nebbia nasconde o svela? È minaccia o protezione? Potente macchina di immaginazione, la si trova un po’ dappertutto: nei romanzi – avete presente il commissario Maigret? – , nelle poesie – quella degli “irti colli” - , nei quadri e nelle foto, da Turner a Ghirri, e nei film: Porto delle nebbie, Rocco e i suoi fratelli, Amarcord… C’è forse anche una musica della nebbia, che fa cambiare i timbri, i colori ai suoni. E infine, come la mettiamo con quelli che dicono che non ci sono le nebbie di una volta: Où sont le nebbie d’antan?
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